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Oggi parliamo con... i nostri studenti

SCOPRIRE E VIVERE IN UN NUOVO MONDO DI EMOZIONI

“Da sempre ho pensato a me e al mio lavoro accanto alle persone, in contatto continuo con ognuno di loro. Ho studiato nel mio paese di origine per poter lavorare con i bambini ma la vita ha voluto che cambiassi direzione e che incontrassi il mondo della fragilità e della sofferenza ma allo stesso tempo della forza e della saggezza delle persone anziane”

 

Inizia così la Tesina Finale presentata da Adina Ifrim alla commissione esterna di Regione Lombardia durante l’esame conclusivo per Operatore Socio Sanitario effettuato lo scorso 8 novembre nella nostra sede di Cesano Boscone.

Adina ha 38 anni, è di origini rumene e da 13 anni vive in Italia.

Dopo il conseguimento del Diploma di Liceo Magistrale nel suo paese di origine, tanti anni di svariate e complesse esperienze lavorative prima in Romania poi in Italia: addetta alle pulizie, baby sitter, barista di un cinema in Brianza e altro ancora.

Poi la svolta.

Nel 2021, nel bel mezzo della pandemia covid, Adina decide di fare un primo colloquio on line per iscriversi al Corso OSS in Fondazione Sacra Famiglia. Ma il corso è già iniziato da alcune settimane e Adina non riesce ad effettuare la dichiarazione di valore del titolo di studio necessaria per completare l’iscrizione nei tempi previsti.

Arriviamo quindi ad un anno fa quando, nel mese di settembre del 2022, si iscrive finalmente al nostro percorso formativo.

 

Abbiamo incontrato Adina qualche giorno fa, a poche ore dal conseguimento del titolo di Operatore Socio Sanitario e le abbiamo fatto alcune domande!

 

Cosa ricordi dei primi giorni di corso?

Ero molto curiosa e impaziente: non vedevo l’ora di iniziare e imparare nuove cose. Erano anni che sognavo di poter frequentare il corso OSS, da quando nel 2018 avevo iniziato il mio percorso di volontaria nella Croce Bianca di Milano.

 

 

E ora, a distanza di un anno sei ancora convinta di questa scelta?

Assolutamente si, non sono per nulla pentita. E’ stato un percorso molto lungo e faticoso, soprattutto per le difficoltà linguistiche. Ma anche grazie all’aiuto e alla vicinanza dei mie colleghi e colleghe di corso e della mia famiglia che mi ha sempre spronato ad andare avanti e non mollare, sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo e diventare un’operatrice socio sanitaria

 

 

Durante l’anno scolastico hai mai avuto un momento di sconforto?

Ricordo benissimo il primo test orale di psicologia: le difficoltà nell’esprimere in modo corretto e con le parole adatte quanto avevo studiato.  Ho preso un voto negativo. Non nego di aver pensato per alcuni giorni di desistere e lasciare il corso, ma poi, anche grazie al confronto con i miei compagni di corso e ad uno studio più attento della materia, nel giro di poche settimane ho recuperato il brutto voto: da li in poi il mio percorso è stato tutto in discesa!

 

 

Dopo alcuni mesi è iniziato il tirocinio, cosa ricordi del tuo primo giorno di stage?

Non vedevo l’ora di iniziare ma al tempo stesso avevo un po’ paura. Ero molto emozionata e mi chiedevo se sarei stata in grado di metter in pratica quanto appreso a scuola.

Devo ringraziare il mio tutor di tirocinio che mi ha messo a mio agio e incoraggiata sin da subito.

La prima esperienza è stata nell’unità operativa Santa Maria Bambina di Fondazione Sacra Famiglia con la presenza di bambini con gravi disabilità intellettive e motorie.

Il secondo invece con utenti anziani nella struttura San Pietro di Sacra Famiglia. In questo tirocinio ho avuto la possibilità di ascoltare tutte le storie di vita degli ospiti che giornalmente mi coinvolgevano e di vedere come gli operatori ASA, OSS e gli infermieri utilizzano l’approccio capacitante nel lavoro quotidiano con i malati di Alzheimer

 

 

Poi l’esperienza in ospedale…

Si ho svolto l’ultima parte di Tirocinio in casa di Cura Ambrosiana nei reparti di Medicina, Chirurgia e Riabilitazione Specialistica. In ognuno di questi tre reparti ho avuto l’occasione di approfondire la conoscenza di termini tecnici e delle tecniche professionali tra cui il rilievo e il monitoraggio dei parametri vitali, effettuazione dell’ECG, accompagnamento dei pazienti alle visite specialistiche, il trasporto dei campioni biologici e tanto tanto altro.

 

 

Quanto è importante, per te, il ruolo dell'Operatore Socio Sanitario nel contesto in cui hai operato?

Tanto importante. Anche il fattore psicologico e l’empatia dell’OSS con l’ospite sono  di estrema importanza. Il fatto solo di sapere ascoltare è fondamentale per svolgere bene il proprio lavoro. Dal tono di voce dell’ospite o dal linguaggio del suo corpo si riescono a capire tante cose.

 

 

Ora, dopo aver conseguito la qualifica professionale da Operatore Socio Sanitario, cosa ti aspetti per il tuo futuro?

Dal futuro mi aspetto di mettere in atto tutto ciò che ho studiato. Dopo tanti sacrifici voglio lavorare come OSS e dare una mano a chi ha bisogno, specialmente in questo periodo storico particolare.

Quando sono in reparto e trovo negli occhi di una persona che non può parlare il riconoscimento per averla aiutata, questo mi riempie di gioia!

Poi un giorno mi piacerebbe riprendere gli studi e poter proseguire e approfondire quello per cui ho studiato nel mio paese di origine: vorrei diventare un’ Educatrice Professionale

 

 

Hai già trovato lavoro?

Si, tra pochi giorni inizierò il mio percorso lavorativo nell’unità operativa di Cure Intermedie di Fondazione Sacra Famiglia.

Sono davvero felice per questa opportunità che mi è stata data!

 

 

Centro Formazione Sacra Famiglia

Via Nazario Sauro,3
20090 - Cesano Boscone (MI)
Tel: +39 02 45677980
Email: centroformazione@sacrafamiglia.org

 

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